CRISI IMMOBILIARE? Ecco i motivi di un mercato drogato!!!
Oramai dal 2008 nei vari telegiornali e quotidiani sentiamo parlare continuamente di crisi immobiliare … bolla immobiliare ecc….
I dati degli ultimi anni relativi alle compravendite ed ai prezzi delle abitazioni hanno sempre un segno negativo.
Solo nel 2013 il valore di scambio delle abitazioni compravendute è stato di 66,8 miliardi, circa 8 in meno rispetto al 2012 (-10,7%) ed il fatturato si è dimezzato rispetto al 2007.
L’Agenzia delle Entrate annota che solo nel 2013, la flessione del mercato immobiliare italiano è stata del 8,9% rispetto all’anno precedente. Sono state 904.960 le unità immobiliari compravendute, quasi 88mila in meno rispetto al 2012. In discesa il settore residenziale (-9,2%), il terziario (-11,0%), il commerciale (-7,3%) e il produttivo (-7,7%).
Non si poteva proseguire così, basti pensare che i prezzi delle case in 40 anni si sono triplicate ogni 10 anni, facendo si che l’ 80 % della popolazione italiana è proprietari di casa.
Un solo dato: Si dice che il patrimonio immobiliare della popolazione italiana e’ 4 volte il debito pubblico.
Questi sono dati che fanno pensare in maniera profonda a ciò che è accaduto dagli anni ’60 ad oggi.
Da fine anni ’90 e sino al 2007 è stato costruito in maniera “selvaggia” e di scarsa qualità, spesso distruttiva del “paesaggio”, senza un minimo concetto di pianificazione futura, con progetti spesso sganciati dalla realtà, aggiungendo poi che il mercato immobiliare è stato inoltre drogato da finanza facile concessa dalle Banche.
Nel recente passato poi molto spesso i Comuni hanno utilizzato l’urbanistica per fare cassa, ossia agevolando cambi di destinazione d’uso al limite del lecito, scommettendo su una crescita infinita del mercato (che poi è collassato) per ottenere oneri di urbanizzazione utili a chiudere i bilanci comunali.
Ma ora il mondo è cambiato e sta cambiando continuamente !!!
Oramai la risorsa “casa” non è più vista in senso economico e non lo sarà più dal punto di vista del vantaggio futuro.
1) ELEVATA TASSAZIONE: In Italia la tassazione per la proprietà di un immobile è oltre il 120% in più rispetto al paese europeo più caro. Incidono inoltre in maniera pesante, anche le tasse per il trasferimento immobiliare;
2) PREZZI ANCORA ELEVATI: Il proprietario non vuole perderci più di tanto, perché se prima della crisi ad esempio ha pagato il proprio immobile 200.000,00 euro, oggi ne vale 120/130.000,00. Oltretutto il periodo caratterizzato dal passaggio dalla lira all’euro, ha portato conseguenze inflazionistiche fragorose e sottovalutate.
3) AFFITTO: Le compravendite bloccate, le spese crescenti relativamente alla casa, l’impossibilità ad accedere ad un mutuo e non ultima la crisi del lavoro, hanno rilanciato l’affitto, anche se è da evidenziare il fatto che anche i valori dei canoni di locazione si sono contratti;
4) ECONOMIA FAMIGLIARE: Ora i genitori non sono più in grado di aiutare i figli, come avvenuto sino a pochi anni fa, contribuendo in parte con i propri risparmi personali;
5) BANCHE: Nell’ultimo periodo hanno allentato lievemente la morsa del credito, riducendo anche gli spread, ma ad oggi sono ancora molto prudenti. Nel 2006 il mercato dei mutui si aggirava intorno ai 60 miliardi di euro, nel 2013 si è aggirato intorno ai 25 miliardi.
Un’altra considerazione molto importante è che le Banche si trovano nei loro bilanci immobili che oggivalgono all’incirca un 40/50% in meno a fronte della concessione di mutui per la maggior parte trentennali;
6)RISPARMIO PERSONALE: Crisi del lavoro senza alcuna ripresa economica in vista ed aumento continuo del costo della vita, hanno contribuito al fatto che oggi le famiglie non risparmino più;
7) LAVORO: Chi vuole acquistare oggi, valuta attentamente l’idea perché ha paura di perdere il posto di lavoro fisso.