Casa acquistata con i soldi dei genitori, tutto quello che serve sapere: dalle modalità alla tassazione.
È frequente trovarsi di fronte alla situazione in cui la casa viene acquistata dal figlio con i soldi dei genitori. Ma come funziona questa procedura e cosa comporta? Vediamo tutto quello che serve sapere per non incorrere in errori e per evitare problemi.
Partiamo con una prima semplice ed essenziale domanda: è possibile per un figlio acquistare la casa con i soldi dei genitori?
Certamente si. Lo si può fare in due modi:
- I genitori donano il denaro occorrente per comprare l’immobile al figlio e quest’ultimo paga il prezzo con il denaro ricevuto dagli stessi genitori. In questo caso, per fare la donazione occorre stipulare un atto notarile.
- Si tratta di un metodo pratico perché presenta dei vantaggi e che consiste non nel donare preventivamente il denaro al figlio, ma di pagare il prezzo al momento dell’acquisto. In questo caso, il figlio paga il prezzo di 200.000 euro, ma in atto si scrive che la provvista deriva da un conto intestato al papà o alla mamma o a entrambi. Questa procedura è la donazione indiretta, perché in realtà il genitore sta donando al figlio l’immobile pagando il prezzo.
Questa procedura comporta dei rischi?
“Questa procedura non comporta alcun rischio: il venditore ha il suo prezzo pagato ed il figlio è protetto da eventuali controlli in relazione al fatto di come ha fatto a procurarsi quella somma perché l’atto riporta esattamente qual è la provenienza del denaro”.
La donazione indiretta è tassata?
La donazione indiretta non viene tassata perché quel passaggio di denaro serve a pagare il prezzo di acquisto di un immobile e l’operazione di compravendita è già autonomamente tassata, quindi non viene tassata due volte.
La donazione indiretta rappresenta dunque la soluzione ideale se i genitori vogliono acquistare una casa per il figlio?
“La donazione indiretta mette al riparo dal Fisco, non è tassata come donazione, non va a erodere la franchigia. Da questi punti di vista è l’operazione perfetta per raggiungere quel risultato. E si tratta sicuramente di una procedura abbastanza praticata, l’importante è che in sede di stipula notarile, nell’atto venga citata la provenienza del denaro.
Se infine il figlio è coniugato, cosa accade?
“Nell’ipotesi in cui il figlio sia già coniugato e in comunione dei beni, i genitori pagano il prezzo dell’immobile che va a cadere in comunione con il coniuge. In questo caso potrebbe avere un senso fare la donazione preventiva del denaro, perché se l’immobile viene pagato con denaro di provenienza donativa non cade in comunione”.
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